Quando tutto va bene, ma talmente bene che è più facile aver timore che goderselo. Così mi assale una paura fobica di rovinare tutto, di farne una delle mie e distruggere qualcosa che tanto amo e che con altrettanta fatica ho costruito.
Sono così immensamente soddisfatta ed entusiasta, ma ugualmente irrequieta e in cerca di emozioni forti, troppo forti. Ma solo quando mi fanno paura le sento, quando rischio di perderla la amo, quando soffro mi sento viva..e così via in questo meandro di paradossi e ossimori.
L’interrogativo mio più grande e chiedermi cosa dovrei fare: rischiare e vivere secondo quando sento, seguendo ciò che accade e non opponendo resistenza agli avvenimenti e alle occasioni che mi si presentano o chiudermi nel mio baluardo d’amore e sicurezza?
Sarò onesta, sarai tentata dalla prima, ma sceglierei sempre e solo la seconda se sapessi che su quella seconda strada potessi creare il mio futuro, potessi iniziare una via. Ma nulla mi garantisce invece che la persona della seconda possibilità, sia mia, sia per sempre, sia una possibilità di futuro. Anzi a conti fatti e osservando quello che accade fra noi, tutto fa pensare il contrario. Ci mancherebbe, è una storia importante, per la quale spendere energia e dedizione, ma pur sempre una storia, “una delle”per lui. Dove io invece metterei un punto, come a indicare che non cerco altro, ho trovato ciò che volevo, ho incontrato la persona che amo e con questa vorrei proseguire la mia vita.
Da parte sua, un uomo, con maggior esperienza relazionale, già in un mondo lavorativo, con pesi e responsabilità, catapultato in discorsi d’adulti e nel grigio dei grandi. Uno scontro facciale con certe realtà, una visione di vita oggettiva e realistica allo stremo, un contatto con il reale oltre misura, per tutto ciò coerente nel vivermi come una storia; un trattino frapposto fra altre che furono e altre che saranno.
E dunque io come potrei essere tanto coscientemente stolta e ingenua da dedicarmi a lui solo, da chiudere il mio mondo in lui, non andando oltre e non guardando altrove, se c’è anche un 10% di possibilità che mi possa lasciare incastrata nel suo ricordo quando lui è ormai altrove. Chi mi libererebbe poi da quell’amore per il quale diedi tutto?
Se invece mi tutelassi, lo vivessi con riserve e precauzioni significa che vivrei, dunque potrei errare e potrei deluderlo. Infine lui potrà capire quanto l’amavo? E che per la misura in cui lo amavo non potevo permettermi di amarlo troppo?
Potrà capire che il rischio di amarlo era troppo superiore al benefico della vita e delle sue sorprese?! Potrà capire che senza garanzie nel mercato di oggi nessuno da niente, nemmeno il proprio amore?
Perché ormai commercializziamo anche quello, si persegue il sentimento più vantaggioso, più redditizio e più garantito. Ci hanno insegnato che l’emozione è l’incipit, l’astuzia il proseguito.
Ma io vorrei sentire, vivere di emozioni e sentimenti, gli stessi che mi fotteranno e impediranno o a chi mi è intorno di capire le mie vere intenzioni. Perché certe azioni mascherano e confondono troppo la realtà, impedendo di vederla dall’esterno.
Mettere alla prova l’amore. Rischiare. Desiderare certezza e continuità a costo di perdere tutto e avere paura..anche questo è amore o è solo il mio amore?