Non amo esprimermi su argomenti di cronaca, quantomeno politici, ma sono umana, ho il diritto di espressione e voglio usufruirne.
FAMIGLIA
In questi ultimi giorni non si parla d’altro…unioni civili, family day, step child…
Vi dirò, parlare di famiglia oggi è quasi blasfemo.
L’amore si confonde quando vede l’interesse e con la convenienza,
un altro ancora dirotta nella rappresentanza o nell’altrui volontà;
I sentimenti scemano dinnanzi al brivido del nuovo e tradire é come cambiare tinta di capelli, a volte si torna al colore originale, altre ci si sente meglio con il nuovo.
Le emozioni deragliano in incomprensioni, che si potranno sfogare solo mediante azioni, poiché le parole non saranno più sufficienti.
Erano gesti violenti, di un uomo che non sa comprendere la sua donna,
di un pater familiae che non sa dominare nemmeno i propri impulsi.
L’animale domestico é divenuto il cuscino dell’incomunicabilità, il sinodo di tutte le falsità
nonché il miglior diversivo per distogliere lo sguardo dal reale sfacelo.
La torta di mele é Cameo e la domenica con i parenti un’ ipocrisia dove vince l’Oscar colui che meglio interpreta il suo ruolo in famiglia, il co-protagonista è invece in attesa di una chiamata via Skype, non appena finita la recita.
Il cellulare é il raccoglitore di tutte le realtà, whatsapp l’unico amico fidato e Twitter il nostro psicanalista.
Il lavoro uno scarico, tuttavia talvolta più facile da dedicarsici rispetto al coniuge. Più coinvolgente e meno pretenzioso, più chiaro e meno emotivo, più semplice.
I figli l’oggetto migliore per attuare le proprie vendette, le recriminazioni, i rimpianti e i rancori verso il partner.
Alcune, numerose o tutte queste sfaccettature della famiglia sono sovente presenti in molti di quei nuclei famigliari o abitativi, che siamo soliti chiamare famiglia in quanto composte da persone di sesso diverso, che aprono la medesima porta di casa, condivido delusioni e incomprensioni racchiuse nel loro nido, dal quale ogni evasione è solo che libertà.
Ma due PERSONE che si amano talvolta non sono famiglia e non per alcuni dei motivi qua sopra elencati, bensì perché appartenenti allo stesso sesso. A costoro non è concesso riconoscere il loro amore, non è concesso entrare anche loro dalla stessa porta di casa e chiuderla senza dover lasciar fuori i pregiudizi e lo sdegno di certi vicini. Non è concesso fra quelle mura crescere un figlio loro, amandolo, sbagliando alle volte e cercando di fare sempre e comunque il meglio.
No, a loro pur sempre umani, sono preclusi alcuni di quei diritti fondamentali.
Non vorrei smontare tante convinzioni ceche, ma la nostra costituzione, nonostante non spicchi per modernità e adeguatezza ai tempi, nulla dice riguardo la famiglia o il matrimonio fra persone dello stesso sesso, sono ben altri i precetti contenuti agli art.29,30,31 cost.
Analogamente il codice civile nei rispettivi articoli relativi alla famiglia e al matrimonio (art 107, 108, 143, 143-bis, 156-bis c.c) non accenna ad alcuna distinzione di sesso, tratta invece di “marito e moglie” in luogo di “coniugi” nulla più. Pertanto non appelliamoci a strade costituite da astuzie interpretative della giurisprudenza quanto meno.
Non accenno nemmeno a confutare le teorie attinenti alle interpretazioni bibliche poiché ammetto di essere poco preparata in materia, pertanto potrei mancare di rispetto. Io credo, credo nel giusto, nell’amore, nella libertà, nel sacrificio, nel dolore ed in innumerevoli altre concezioni che si possono trovare racchiusi in un unico Dio, in più divinità a seconda del credo, della concezione, della visione e della dimensione. Credo con altrettanta enfasi vi sia un forte indottrinamento e distorsione dell’ amore religioso, ragion percui non intraprendo questo discorso d’analisi ai commenti e alle versioni religiosi che della Bibbia vengono fatti.
Infine affermo che “contro natura” è un termine molto forte e violento, pertanto dovrebbe essere usato con cognizione di causa. Poiché nulla é contro natura di ciò che avviene secondo istinti umani e spontanei, che si manifesta senza ledere la libertà e i diritti altrui. Contro ius, ovvero ingiusto, é invece permettere di esprimersi su argomenti che non riguardano la nostra sfera individuale, che il più delle volte presumiamo solamente di conoscere e su cui la nostra opinione e volontà avrà un peso incisivo in quando cittadini. Si lede così un diritto altrui al libero arbitrio di se stessi, nonché il principio universale dell’amore.