“L’amore di solito si autogenera
e innamorarsi è un processo
che Stendhal chiama “cristallizzazione”.
Prima di innamorarti vedi l’altra persona come un ramo spoglio.
Quanto t’invaghisci, ricopri lui o lei con attrazioni ingioiellate
e circa l’80 percento lo crei tu.”
Forse è realmente così, forse solo il 20 percento è reale nell’amore?! Di recente ho chiuso il mio di amore, non lo riconoscevo più tale, amavo qualcosa che non era e vivevo qualcosa che non volevo.
Mi manca, mi manca tantissimo. Vorrei chiamarlo, scrivergli, riaverlo, ma so che riavrei ciò che non mi accontentava, cambiano le situazioni e le circostante, ma non le persone.
L’80 percento che avevo creato di lui si è, con i mesi,sgretolato. Rimase la realtà e non era come la credevo: condita di falsità e insaporita d’ipocrisie che non sapevo interpretare. Insufficienze costanti, abitudinarietá soffocante, come un cinema per coprire un tempo che non ci spettava, in spazi e luoghi che non potevano essere nostri. Un’apparente quiete in compagnia, un amore violento e inespresso in privato, risate spezzate dalle paure e sogni rubati ancora prima di sorgere.
Questo fu il 2o percento che rimase di colui che credetti amore, il mio. Ma l’illusione fu meravigliosa! Io crederò ancora fosse amore, un amore non adatto per venire realizzato. Forse ciò che non si manifesta rimane migliore per sempre, poiché sempre irrealizzato.