“Il pittore lavora come il poeta: prima viene la parola poi il pensiero”
Credo sia vero,
nella vita di tutti i giorni
prima agiamo, diciamo, sosteniamo, ci pronunciamo, giudichiamo e DOPO vi pensiamo.
Che l’essere umano sia destinato ad agire per impulso?
Il controllo, la ponderazione e la riflessione siano forzature innaturali e inumane?
Chi è più reale fra “lo spontaneo” e “il formale”?
Ma il primo è rifiuto della società,
perché spaventa, pone difronte alla realtà indelebile, non condisce l’essenziale.
Sentenzia il mondo con il suo pensiero, portatore di odio et amore in contemporanea.
Il secondo, sarà più favorevole a tutto, di per se a niente e avrá facile accesso a questo mondo convenzionale.
UNO SU MILLE CE LA FA! Viene accettato per la sua diversità, per essere vero. Elogiato è celebrato diventa icona di qualcosa che non si vuole realmente diffondere, sono gli artisti, i poeti, i pittori, i letterati, i matti, i nostalgici e tutti coloro che osarono esprimersi e viverne le conseguenze.
Si elogia quella magica saggezza, mista bizzarra follia, quando è andata talmente oltre da affermarsi;
quando non la si può più combattere, la si festeggia. Per paura, non per comprensione.
Sperando il mondo ne rimanga cieco e continui il suo pascolo indirizzato.
Vivete di arte e scoprirete la vita