Con il tempo impari a ponderare, a riflettere, a non schierarti sempre, laddove una posizione netta non potrai mai assumerla….in famiglia!
In Amore regna ancora l’impulsività, l’aggressività e l’atteggiamento d’attacco laddove sento di dovermi difendere…ma l’Amore è qualcosa di ancora totalmente imponderabile per me, mi prende di sopprassalto e lasciandomi in un baratro di emozioni e pensieri talmente forti ed intensi da non potermi soffermare a pensare su come, quando e perchè agire..un’amorevole e affascianante caos emozionale. Dove quando penso, il piú delle volte il danno è ormai fatto…!
In famiglia realizzo invece non esserci posto per i pensieri, giudizi ed opinioni dei figli, non laddove i genitori giocano la guerra, si feriscono e fanno male l’un l’altro, senza esclusione di colpi, coinvolgendo innocenti incoscienti d’esser dove sono.
Da piccola mi sentivo forte a dire: “Ha ragione mamma!”; “Questa volta però papà ha i suoi buoni motivi!” e poi nulla. Si cresce e comprendi che le vite delle persone sono talmente vaste, infinite e varie che non c’è mai un’esatta ragione percui si compiono determinate azioni, sbagli, cadute e riprese. Non c’è giustificazione, motivo, colpa, c’è l’atto in se e la persona, mettendo insieme i due spetta all’interlocutore/terzo decidere come considerarla, cosa accettare e cosa rifiutare.
Non importa che non si accettino l’un l’altro da sempre, ma inspiegabilmente non sappiano staccarsi
Non importa a come giochino a nascondino, disperdendosi di anno in anno nelle case dei vari parenti, contando fino a qualche settimana per riappropriarsi l’uno della serenità dell’altro e soffocandole assieme; parenti ormai troppo abituati che silenziosamente si fanno testimoni consenzienti di tutto, di troppo…
Non importa continuare a fuggire, tradirsi, rincorrersi, riprendersi per riperdersi; logorarsi gratuitamente in due per sfogare insoddisfazioni ed insuccessi personali. Credendo condivisione amorevole un egoista risentimento
Comprendo a mio danno, di poterli solo osservare senza giudizio alcuno; essendoci, sempre, nonostante, per entrambi e imparzialmente. Così potrei essere figlia, smettendo di intromettermi laddove non posso apportare rimedio.
Perchè nei matrimoni forse le ragioni e i torti si dissolvono in tutti quegli accadimenti che solo i soggetti conoscono, vivettero e portano con se nei momenti di tutti i giorni…solo loro possono allora sapere cosa, fin dove e perchè; possono possedere quell’assurdo scopo che può accingersi dietro ad un assurdo meccanismo d'”odi et amo”, che sostanzialmente gli alimenta e ossigena, a modo loro.
Posso solo non ripercorrere i loro percorsi, deviarli a costo di agire contro me stessa, contro la mia natura, aggirare l’indole di ricercare il famigliare, laddove potrebbe essere un “famigliare” che appunto poiché ben conosciuto potrebbe nuocermi.
Nell’essere umano errante leopardiano rientra chiunque, genitori inclusi. Nel senso di commetere errori, infiniti, irriparabili, ma dai quali puoi imparare ad ergere te stessa, a camminare a testa alta laddove l’orgoglio è calpestato e l’umore sotto le scarpe che si trascina; laddove impari anche ad amarli, impari solo ad amarli. Anche quando testardi ed imperterriti continuano, quando nel dolore di conviversi non tollerano la solitudine di lasciarsi andare e allora puoi solo assolverli, osservarli e sostenerli, anche da lontano,ovunque sarò. Perchè nemmeno chi li conosce meglio può farsi giudice nelle questioni relazionali, fra quei due poli inspiegabilmente attratti fra loro che sono.
Nel senso dell’errare perpetuo ed inevitabile dell’esistenza umana. -dal “canto notturno di un pastore errante dell’Asia” –
Nella speranza di poter essere diversa, di apprendere dai vostri errori, di essere grata e forte del vostro amore sempre!
Perchè siamo un po tutti “genitorialmente incompleti”
Nel vedere ciò che mi ha lasciato la mia famiglia (se vogliamo chiamare così una madre che non ha mai dato nessun amore al figlio e un padre che gli ha rubato la ragazza) devo fare i conti con una immensità di rabbia e di odio, e una carica di male che non facilmente, neanche studiando l’intera Bibbia potrà dissolversi. Il mio unico desiderio è che il tempo in cui siamo insieme finisca presto, e che io possa far di meglio di loro….
Bello il tuo post, mi è piaciuto anche questo. Hai un’ottima analisi delle situazioni e forse questo è uno dei più difficili argomenti che si possa affrontare, nessuno è mai pronto per fare il genitore.