Beata innocenza, persa.

A volte mi sveglio di soprassalto,
un’ angoscia forte nello stomaco, indigeribile.
Poi risuonano violente parole lontane nella mente,
fino all’animo: “se ti dimetti non tornare più. Non scherzo, si muore di certe malattie”.

Non era una sfida, era sopravvivenza la mia…

La porta di un reparto troppo inquieto chiusa con quel disorientamento che solo allora provavo.
Una borsa con l’anima dentro e la speranza in tasca.

Piccola e impreparata, di nuovo nel mondo.
In quelo mondo che divora.

A volte ascolto le canzoni sbagliate, quelle dai testi forti, che entrano dentro, ti prendono e portano nei posti sbagliati della memoria.
Quelli archiviati e mai cancellati
E allora piango, ovunque io sia, le lacrime sgorgano

La gente guarda ma non vede la violenza, la rabbia e la cattiveria in cui sono ricaduta io.
Ci sono pugni e sberle che quando si è piccoli sembrano così grandi…
Troppo grandi per essere umane… crescendo comprendi, non essere umane.
La violenza è disumana, la rabbia è diffusa.

Un amore fatto di tremori.
Non sono compromessi, sono soccombenze.
Non sono carezza sensuali, sono botte.
Non sono ripicche, sono assenze.
Non è convivenza, sono belve nella stessa gabbia.

Allora ti allontani, illudendoti ancora una volta che
i problemi restino intrappolati dov’erano.
Ma i problemi sono segugi fedeli…

Come si spiega: il non saper dove stare?!
“Preferisco immaginare….
Ma che dire, che fare…
Quando io non posso fare a meno di te…”

“Il senso di ogni cosa che c’è.”
Tu che mi accogli quando mi perdo e poi mi divori
Hai libertà su di me, sono tua e lo sai.

Mangiami laddove non posso io.

“Ma non è facile, non è facile
Non smetterò mai di fare le domande
a me stesso.

A volte cambiare se stessi pesa,
pesa come una resa”.

In un attimo lo hai fatto, sei riuscita.
L’attimo dopo con la gola in fiamma
L’anima spenta, lo stomaco stravolto.
Il cuore in tachicardia
Sudi quello che non hai a dispozione
Ti senti morire
Finalmente tutto è giusto.
Sei ricaduta.

Poi rivedi i sorrisi che avevi.
Interposti alle occhiaie che si riflettono lontano da quello specchio.

Non è per tutti stare bene.
È per chi sa prendere se stesso e portarsi in salvo
Lontano dai legami, quelli che tagliano
Lontano dai ricordi, quelli che pervadono le notti
Lontano dai passati, quelli che non dimentichi

In tutti i mali regna il più grande dei presupposti,
la speranza,
la speranza di stare di nuovo bene.

Quel periodo che passa veloce, innocente e rinfrescante.
Di benessere, di persone buone e sorrisi sinceri.
Di emozioni tenui, diferibili agli animi più complessi

La felicità sta lì: nell’accontentarsi.
Nel non guardare al dopo, ma vivere il momento chiudendo occhi, mente e voce.

Chi troppo osserva, vive attraverso gli altri.
Chi troppo ascolta, troppo spera.
Chi troppo parla, non sente le risposte.

Nel dubbio vivi questa vita come non fosse tua,
e fai il capolavoro che avresti voluto vedere.
Per tutti quelli da cui provieni che non ce l’anno fatta.
Per tutta la rabbia da cui nasci, figlia di impeto e resilienza.
Tu vivi, inganna e distruggi questa vita!
Perché altrimenti ti distrugge lei.

Corri e non guardarti indietro e prosegui, sugli sbagli e sulle mancanze.
Senza rimorsi ne rimpianti.

Fai della vita l’unica che hai.

17 commenti

  1. Darkon Draconius · · Rispondi

    Durante la mia infanzia, conobbi uno dei periodi più neri della mia vita: a scuola i miei compagni mi facevano del male. Sopportavo. In silenzio. A casa mia madre (in qualsiasi momento le pareva, tranne qualche volta, sotto gli occhi di mio padre) mi faceva delle violenze fisiche e psicologiche da lasciarmi distrutto. Sopportavo chiudendomi in me stesso. Ma i danni si accumulavano, oggi ne sono consapevole di aver bevuto il veleno più di quanto potessi, e ora quel veleno a lungo termine, sta facendo i suoi effetti.
    Da quando me ne sono tornato nel nord Italia, un sacco di problemi si sono risolti, ma non tutti, sarebbe troppo bello, ma ho avuto la conferma che la cattiveria che ho dovuto subire nel posto dove vivevo prima era localizzata. Qui non mi fanno del male. Ma è troppo tardi per sistemare le cose, devo lottare con i guai, ma anche nella situazione in cui mi ritrovo, ti posso garantire che la possibilità di stare meglio non è remota, di riuscire a sentirsi bene nonostante i problemi. E sentirsi bene veramente. Senza sotterfugi o inganni, riuscire a sentire la benevolenza che c’è nell’aria e nella vita. C’è ne poca, è vero, ma c’è. Non ti lasciare abbattere, se sei infelice nel posto in cui ti ritrovi, parti. Se c’è qualcuno che ti fa soffrire, dagli le spalle e continua la tua vita. Io lo ho fatto, e ora sto raccogliendo i frutti, sono abbastanza in buono stato, e anche se il raccolto è stato devastato da enormi problemi e gente malevola, puoi ancora riprendere la tua vita e vivere.
    Da un sopravvissuto a un’altro/a.
    Sii forte se puoi Viola, e non lasciare che le crudeltà della vita ti vincano, ricorda che alla fine, noi prevaliamo.

    1. Grazie, di questo come di ogni altro tuo commento

  2. Le tue parole sono profonde, come tagli sulla pelle. Bellissime. Toccanti. Ci sono momenti in cui penso “non ce la faccio”. Ti capita mai? Leggendo queste tue parole ti ho immaginata come una lottatrice e come una persona che ce la fa ogni giorno. Grazie

    1. “Non ce la faccio” è un mantra nella mia mente..spesso tutto mi.sembra insostenibile, insuperabile, intollerabile.
      Forse siamo lottatrici della vita, secondo qualcuno viviamo solo le cose con eccessiva intensità…
      Pregio o difetto non mi è chiaro?! Sicuramente non è semplice
      Ma grazie di cuore del commento, ma soprattutto del contenuto 🙂

  3. ℮М∆ζЄП · · Rispondi

    Innocence, we come from it, and to it we will return.

    1. The problem is : what happen in the middle ?!

      1. ℮М∆ζЄП · ·

        Is not a problem.
        Is the life.
        Your life.
        The life of each one.

  4. ‘Fai della vita l’unica che hai’ Bisognerebbe farne un mantra quotidiano! Parole intense e forti e soprattutto vere! Un bacio giò

  5. bella e sofferta in quel Fai della vita l’unica che hai.

    1. Graize, si è una frase di speranza avvolta in un velo di desolazione 😉

  6. A volte non ci sono parole. Tranne che leggerti condividere ed entrare in profonda empatia. Per fortuna certi momenti tremendi passano come le nuvole. Ciao
    Eletta

    1. Grazie Eletta, i commenti più intensi sono a volte quelli che senza commentare, ne aggiungere, solo colgono!
      Nella speranza di un passar veloce 😉

      1. 🐞che ti porti fortuna
        Eletta

  7. chimicadelleparole · · Rispondi

    Oggi è così, ma tutto è inesorabilmente destinato a cambiare. E tu farai parte di quel cambiamento che lo voglia o no. Il punto è: Cosa vuoi diventare? Tieni stretto ciò che hai, lascia andare ciò che non hai più.

    1. Vorrei essere la persona serena e tranquilla che non sarò mai 😉
      Sto capendo cosa posso volere compatibilmente con chi posso essere.
      Lasciare cose, persone, luoghi e ricordi è sempre un piccolo lutto….ma Grazie del consiglio, davvero!

      1. chimicadelleparole · ·

        Come puoi dire che non lo sarai mai? Potresti essere tu stessa a non volere il cambiamento. Non porti mai dei limiti… conosciamo i nostri limiti solo dopo averli superati.

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