In stazione, alla fine, o si parte o si torna..

Nasco da una donna forte, ma che ha fatto la vita della debole.

Mi ha sempre raccomandato di essere libera,
“studia Amore, acculturati, vivi ed impara a vivere, sii te stessa e sii libera di vivere come credi”.

“Non dipendere mai da nessuno, per nessuna ragione al mondo, Amore”
è stato il mio mantra fin da piccola, sai mamma?!

Non ho mai dimenticato la serietà e la fede con cui mi chiedevi di non rifare i tuoi errori.
Ci sto provando, sai mamma?!

Si mamma, sarò libera e vivrò quello che tu non hai potuto…prometto.

Poi lo scontro con la realtà,
con persone che prendono l’anima e restituiscono cenere,
con persone che non comprendono,
con persone che pretendono,
con persone che credono di poterti amare ma lentamente distruggono, la mia piccola e fragile corazza.

Mamma io ci provo a vivere questo mondo, ma mi sento costantemente divorata.
Da tutti, da tutti coloro cui ho dato fiducia, speranza e affetto.

Mi resti tu, che silenziosa rispondi quando chiamo disperata.
Quando non so più quale sia la mia strada, perché mamma, la perdo spesso.
Fra doveri e piaceri non mi districo bene.

Quando mi ritrovo in stazione, senza biglietto
perché non so dove andare, se su o giù, o sotto e a volte sotto sembra così allettante.

Per paura scelgo la via della rinuncia, a tutto.

Rinuncio a provarci,
rinuncio a spiegarmi a chi non sa capirmi, a chi sa solo ferirmi.
Rinuncio ad investire, rinuncio a cambiare e ad essere chi non so essere.

Perché mi sento meravigliosamente imperfetta e perfettamente sbagliata, sempre e dovunque.

Ma soprattutto con chiunque.
Però confido, sai mamma.
Farò del tuo dono qualcosa di mio, oseró lentamente essere chi sento di essere.

Nonostante le persone che perderò
e le lacrime che verseró.

“Tutti andranno in quella direzione, tu non preoccuparti se desideri andare in quell’opposta.”
Mamma ma sai quanto è difficile essere quel pesciolino rosso?!
Contro le convenzioni, contro le ambizioni, le speranze e le pretese…
Contro i giudizi, contro le categorizzazioni, i pregiudizi ed i post-giudizi….
Contro chi a volte sarebbe più facile essere, ma non so essere…

Non sono ordinaria, non sono coerente, non sono giusta, non sono prevedibile.
Sono solo fottutamente viva!
Sono deludente e deludo gli altri,
ma gli altri non sanno quanto deludo me stessa nel deludere loro.
Però alla fine è questione di soppravvivenza
Rispettare se stessi o abbassarsi ad ognuno…
Non mi inchino più, sbaglierò felice di imparare a vivere questa vita, che trovo così tagliente.

Questa vita in cui credo poco,
ma so essere un dono e allora…
allora prometto la tratteró bene,
mi tratteró bene, prometto mamma.

Perché non c’è torto, dolore, mancanza o disprezzo più grande di quelli che ho avuto o fatto verso me stessa.

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