“Ho denudato la mia anima,
quando il sole smerigliava
colando a picco nell’acque affannate
della laguna tra gondole nericce
e fraseggi francesi.
Il ponte degli invaghiti
protestava qualcosa d’ancora
indefinito, forse già a capitolo cieco.
Ed ho perforato a lungo quegl’iridi
che scansavano, mentre le parole
mitragliavano e non si sfiancavano mai
d’arrestarsi, scolate in tavolini
di cinesi che sbraitavano
un veneto plebeo.
Un’ondata di accanimento,
e mani e teste che forse
avrebbero sospirato canicola
ma che il freddo bandiva
a dura morsa detenute.
In amore sono pasticciato,
qualcuno diceva,
ma considero d’esser solo audace
e di raccattare anche avanzi d’affetto
ed emozioni non dovute.
Mai legittime, mai pretese.
Non è finita qui, strepitava l’animo.
Non è finita così, mi sono tatuato nelle vene.
Ma anche questo crepuscolo
è ormai sciacallato,
spadroneggia già il Libeccio
ed il battito è screpolato,
in attesa del torpore.
In attesa dell’anno
che forse verrà.
Cara amica ti scrivo…”
Lucio mi piace e non mi piace, non è il genere di canzoni che ascolto, ma sapere che è della mia città, vedere tanta gente che lo ama, sentire le sue canzoni lungo le vie del centro attorno a casa sua, me lo fa rivalutare 🙂
Bellissimo tributo, alcune sue canzoni per me sono fantastiche, altre…
Ma non sempre la ciambella esce con il buco!
Buon tutto 😉