L’enantiosemia è una forma di polisemia—ovvero quella situazione in cui una parola ha più interpretazioni. Avviene quando alcuni dei significati estensivi entrano in contrasto, ossia quando la stessa parola può avere due significati esattamente opposti.
L’enantiosemia sono anche io.
Per fare un semplice esempio, il verbo cacciare può essere sinonimo sia di “allontanare” che di “inseguire“.
Lo stesso discorso vale per il verbo tirare, che può essere utilizzato per indicare l’atto di attirare a sé qualcosa, o di scagliarla lontano. E ce ne sono molte altre, come affittare: al contempo prendere in affitto, e dare in affitto.
Come può il linguaggio, comunemente utilizzato per cercare di creare un piano di comunicazione univoco fra le persone, essere così confusionario?
Il linguaggio è caotico e perso come l’umano.
La Treccani spiega che: questa condizione semantica ha assunto un significato opposto a quello etimologico nel suo svolgimento storico.
Il punto, ovviamente, è che nonostante siamo abituati a considerare le parole come dei significanti che ricalchino la realtà, la loro natura è comunque astratta: è la relazione fra di loro che crea la comunicazione.
A destare curiosità, infatti, non è tanto l’effetto che queste parole hanno sul significato di una frase, ma la tendenza degli esseri umani a creare vocaboli che indicano allo stesso tempo due situazioni inconciliabili.
Interessante! Il linguaggio è qualcosa di spettacolare
Già 🙂 lo penso anche io!
Un saluto Maria !
Ciao ☺
La contraddizione umana si manifesta anche nel linguaggio.
Esattamente 🙂 magia!
Un saluto
Molto interessante, molto “umano”!
Grazie Silvia 🙂
Condivido appieno l’importanza di comprensione di queste aporie linguistiche.
Ci aiuta a comprendere che il linguaggio va riconsiderato in vista della realtà pluriforme.
Molti termini come: amore, morte, esistere, non sono in grado di descrivere la complessità che indicano.
La penso esattamente uguale: non abbiamo un lessico sufficiente per esprimere chi siamo e cosa viviamo…
Un saluto Nosce 🙂
“Il vero contatto fra gli esseri si stabilisce solo con la presenza muta, con l’apparente non-comunicazione, con lo scambio misterioso e senza parole che assomiglia alla preghiera interiore.”
Emil Cioran, “L’inconveniente di essere nati”
Wow 🙂
Buongiorno!
“Il significato è un sasso in bocca al significante”.
(Jacques Lacan)
Adoro Lacan 🙂
In versi poetici, di te, avrei scritto di sole, vento, mare, sorrisi, ed abbracci, di praterie infinite piene di fiori colorati.
Nella realtà, giaccio. Gli occhi gonfi, la mente offuscata, reo del tuo ricordo.
L’eredità della felicità oltre al sorriso é anche il pianto; lacrime di esistenza dal sapore di mare. Amare, quel verbo che richiede tutti gli organi del corpo per essere pronunciato nel modo giusto. Io l’ho saputo fare, con te, forse, si é imposto in me, desiderio di tutto ciò che sono. In un respiro, uno sguardo, un pensiero, un soffio, un sospiro. Amo oggi la mia vita attraverso il riflesso che ne ho avuto di te. Figlio, padre, amico, compagno, fratello, con te nessuna definizione.
Queste sono le parole che avrei voluto dirti