Grazie
a te che vedi oltre me,
che sospiri e mi rispondi ancora.
A te, che pur senza risposte,
smetti di domandare
A te, che in questo frastuono
mi tappi le orecchie e sai portarmi via
Da passati indelebili
Da dolori immancabili
Da lui
Da lei
Dal mondo,
ma soprattutto Da me.
Grazie per resistere e persistere,
per ricordarmi chi non voglio essere.
Grazie per mantenere la bussola,
perché, anche se non lo sai…
la sto seguendo.
Io devo perdermi,
perdermi tanto,
perdermi forte,
però ritrovarti in cima al cammino è sublime.