Gli amori sono un nuovo contatto bloccato su what app.
Gli sbagli, i migliori maestri
e le lezioni, i mali più sani.
È…che non ne ho più molta voglia
di dormire
o di vivere.
Gli amori sono sogni scivolati,
programmi sbiaditi,
e “sempre” mai compresi;
sono futuri prossimi irrealizzati,
che in un attimo si fanno imperfetti,
per rivivere sotto forma di condizionali.
Avrei, sarei….avrei dovuto, potuto…
tuttavia,
ora non puoi più.
Il tempo per riprovare, tentare o ricucire è scaduto,
quello che hai dato non torna,
e quello che hai preso non ti serviva.
Restano i ricordi…
intensi, confusi,
dolorosi ricordi.
I ricordi poi si fanno vento,
che la primavera spazza via;
tuttavia,
non è ancora arrivato l’autunno.
Nei ricordi puoi scovare Chi sei stato
e oggi non sei più.
Oggi non sono lei, oggi io non ti amo più.
I ricordi sono i veri detentori delle Verità,
le verità cui noi decidiamo di credere,
in mezzo a mille menzogne.
Gli amori sono un nuovo contatto bloccato su what app,
perché “alla fine di tutto, ci credevo”
è la malattia più diffusa.
Il mal d’amore è il nuovo “cogito ergo sum“:
esisto dunque amo
amo dunque soffro.
Soffro… e sarebbe meglio spegnerla
quest’esistenza,
almeno ogni tanto
Almeno alle 4 del mattino,
quando vorresti o dovresti dormire
ma il cuscino si fa leggero e in esso sprofondano i pensieri.
Ingurgitata dai passati,
mai sufficientemente passati,
si fanno le 5 e 34.
Domani sarà lunga,
vorrei lo sconto
e che in un attimo fosse sera.
Poi ricerco il sonno,
con la più lieta certezza che
“posso farla finita quando voglio“.
La libertà di potersi uccidere
resta il più nobile baluardo dell’esistenza umana,
purché non se ne abusi mai.
“Se vuoi uccidere un uomo
privalo della sua libertà di uccidersi”