A volte si vince, a volte si perde.
Oggi ho capito a cosa dovevo andare incontro: a me.
Dovevo smettere di reggermi ad appigli precari,
a persone lontane,
ed emozioni passate e mai più ritrovate.
Oggi, mi sono vista
ed era meglio evitare,
non sono più.
Non mi riconosco in nulla di ciò che faccio e rappresento,
vivo attraverso le vite altrui
e perdo la mia.
“Solo con lui ti ho vista felice”
il conforto delle madri, che hanno amato l’Amore vissuto, poi passato
come aria, è svolazzato
ma non esiste giorno in cui non mi chieda “st’amore che sia?”
Eppure oggi non mi dó risposta,
a differenza delle tante diverse che,
tirannose, ho elaborato in ogni istante.
Come a voler trovare la cura,
a quel mal d’amore,
che cura non ha.
Oggi sto male, sono le 3:34 del mattino e ho capito qualcosa,
qualcosa che domattina forse sarà nulla,
ma per me rimarrà qualcosa.
La certezza più assoluta di dovermi riaffrontare,
di nuovo, ancora una volta,
andare a vedere chi sono oggi;
dopo tutto quello che è accaduto, cambiato e successo.
Ho ignorato i cambiamenti,
che si sá: sono tali solo se spaventano…
Beh..a me terrificavano!
Quell’assenza, colmata di chiunque pur di non percepirla un istante oltre.
L’assenza sua e l’assenza di me con lui,
di quella felicità che si poteva toccare.
Poi sono arrivate la paura, la diffidenza e la sfiducia,
e come tre serpi hanno logorato tutto
fintanto che nulla aveva più un senso.
Più cercavo di darci chance,
più cercavo di ignorare, soprassedere e accettare,
più loro si intensificavano.
I tradimenti passano, le delusioni rimangono;
le bugie si giustificano nelle motivazioni, le crudeltà non trovano giustificazioni;
le distanze si superano, le rotture uccidono.
Tu non sai la fatica mia per provare ad amarti ancora, nonostante…
Ma quel “nonostante” era ogni giorno più forte, intenso e potente.
Come uno scalino ogni giorno più alto,
finché non sono riuscita a superarlo più
ed allora ci ho sbattuto e lì il vuoto mi ha ingurgitata.
Tu non sai la fatica mia per provare a giustificarti/giustificarci davanti agli occhi oggettivi e protettivi del mondo,
fin dove ho potuto,
fin dove non ho sentito il pericolo.
Alché non ho più trovato i vocaboli ed i termini per attribuire un senso a quell’emozione.
La paura non si riesce a giustificare, se non accettando l’inaccetabile.
Non potevo, non un’altra volta nella vita. Era una promessa a me stessa e alle donne di tutto il mondo.
La paura della persona amata,
rende la paura dell’amore insignificante al confronto.
Lacera da dentro e, lentamente, mi riscoprivo vuota. Annientata.
Mi ero svuotata del peso dell’anima e della vita,
eppure quella leggerezza era così pesante.
Allora la ho riempita di luoghi, conoscenze, emozioni, alcool e distrazioni.
Dopo mesi, mi sono ricostruita tramite macerie,
arrivando ad essere un assemblaggio mal composto di avanzi, di doni rigettati e riciclati, e di emozioni sprecate,
il tutto tenuto insieme dalla sola corda della paura, la paura di sentire di nuovo il vuoto.
Il vuoto di te, di me e di me con te.
Stanotte ho visto il peggio però, il vuoto totale, folgorante e assordante di me.
Di una me che si sveglia senza sapere perché,
senza sapere dove andare e cosa fare
Senza sapere d’amare
Senza sapere d’odiare
Senza sapere che sobri si può anche stare.
Certo che si può,tutto si può.
L’orgoglio una donna ci spinge a non arrenderci mai!
Ricomincia,riprenditi la tua innocenza,quella che nessuno può toccare.
Grazie Caterina, è quello che lentamente sto tentando di fare
💓💓💓💓😘
C’è un momento in cui bisogna lasciare andare il passato, fai bene a fare spazio dentro di te, per una nuova vita serena in cui per prima amerai te stessa. Un abbraccio e infiniti auguri!
Potenza delle energie interiori nascoste che riusciamo, non so come, a far riemergere da noi stesse, da profondità sconosciute. Sta succedendo un po’ anche a me, su un altro fronte difficile… Facciamoci forza e camminiamo spedite e anche un po’ più leggere! ❣️
Hola, Soffio, questa tua poesia mi ha suscitato queste riflessioni (https://wordpress.com/view/aboccaaperta939678073.wordpress.com), che perciò ho voluto dedicare a te in segno di riconoscenza.
Grazie di cuore per lo stimolo che mi hai offerto a indagare ancor più approfonditamente dentro me stesso su una questione per me molto delicata, che mi rendo conto solo ora di aver tenuto tanto a lungo nella sentina del mio inconscio.
aloha
virginio
Virginio, è stato un immenso piacere poterti inconsciamente e inconsapevolmente offrire uno spunto di riflessione e consapevolezza.
Con affetto e gratitudine per la tua “chiarificazione”, un saluto di cuore !