Non credo sia descrivibile a parole….
…è un po come vedersi sciogliere la terra sotto ai piedi…o quel desiderio forte di urlare: “fermate il mondo, voglio scendere!!!”
Vorrei davvero scendere,
anche solo per una sosta o una boccata d’aria.
Scendere davvero,
anche solo un momento,
solo per ridere di me stessa…
nel vedermi tanto correre consapevole di non
saper minimamente dove io stia andando.
Nel mentre perdo pezzi, di anima e di corpo…
e nessuno capisce cosa significa non avere energie per raccoglierli
O non avere la voglia di provarci,
di provarci ancora,
di provarci di nuovo,
di provarci nonostante.
La voglia di resistere alle stupide intemperie quotidiana, che per la mia persona odierna sono soprusi e violenze terrificanti.
Laddove la prima a farmi violenze sono io stessa.
Perché mi vedo, e vorrei distruggermi
per chi sono, ma ancor di più per chi non sono.
Invece escono solo lacrime, intense come sberle sul viso
e in un attimo è tutto volto al passato.
A come sarebbe dovuto/potuto essere
A cosa avrei dovuto/potuto fare
A chi avrei dovuto/potuto essere
e non sono stata.
Cercando di ricomprendere i passaggi per i quali sono qua, sono così;
ancora di più: il motivo per il quale sono e per il quale vorrei non essere
Eppure, oggi vorrei così tanto non essere.
Oggi, più di ieri e meno di domani
perché mi conosco e so che domani vorrò esistere ancora meno.
Allora eccomi, ancora che fuggo
come se l’ “altrove” fosse la soluzione all’ “ancora”‘
Eppure i problemi si ripresentano,
le difficoltà si ripropongono
e lacrime mi bagneranno ancora.
Vorrei solo sperare di poter essere: non più chi sono.
Eppure temo, che di cotanti errori, il maggiore sia l’impermanenza umana
Andiamo dovunque, ci spostiamo sempre più veloci e possiamo fare diverse attività contemporaneamente, eppure ci conosciamo meno di un tempo ed evadiamo da noi stessi meglio di sempre.
A forza di evadere, non si trova più la strada di casa.