E’ così vero che tutto passa, da risultare difficile crederlo

é così vero che “tutto passa”
ormai lo so bene,
eppure mi stupisce sempre;

All’inizio non era così,
non credevo quel dolore potesse finire,
così consultavo libri, medici e sociologi,

il dolore di amare e la sua paura
il dolore di esistere e la sua difficoltà
era tutto così vivo, ricordo non sembrava essere possibile.

Mi ha poi insegnato la Vita.
a chiudere un occhio e fare un sorriso,
a proseguire, senza perire.

se puoi scusati
se puoi saluta,
se nulla è possibile, prendi la tua persona e portati in salvo.

ed ho imparato, a scappare dagli amori,
a scappare dai dolori,
a gestire me,poichè da me stessa non mi è dato fuggire.

scappare è facile, restare è oltre.
Restare è come gettare le armi, salutare il mondo
e ammettere d’esser felici.

Tutto passa, ho imparato
anche la tempesta più burrascosa,
anche quella da cui non credevi di poterne uscire viva.

quante volte mi sono sentita incastrata
e poi persa
e poi disperata.

eppure oggi altre mura contornano la mia vita,
altre persone accompagnano i miei pensieri e le mie giornate,
altre città si fanno chiamare “torno a casa”

oggi, son più certa che mai,
di non avere casa, residenza o forma mentis,
sono zingara del mia persona, finchè ogni parte di me non trova il cammino.

e siamo tutti banali, eppure talvolta sembriamo persino originali,
siamo autentici in quello che non diciamo
e prevedibili in quel che crediamo di rivelare.

eppure io soltanto so quanto ho amato,
non era solo amare, era credere all’Amore
ed oggi ci provo a costruire, precaria, le fondamenta

e mi domando come possa essere,
mi interrogo su tutto quello cui non trovo risposta
e non esiste orgasmo più indeterminatamente soddisfacente.

poi ho una patologica nostalgia,
eh si, poichè mi manca tutto quanto è passato,
a prescindere dai suoi perchè o com’è, solo perchè tale

eppure le città riaffiorano da tali passati,
gli odori, le emozioni,
ed in ultimo, le persone

le persone dei tuoi passati, sono tuttavia le medesime persone dei loro presenti,
non puoi né cancellarle, né distruggerle,
puoi solo conviverci

come convivere con chi sei stata,
con cosa hai fatto,
ma soprattutto come convivere con cosa hai vissuto e provato

allora, mi nascondo nel presente,
ma non mi copre a sufficienza e gli occhi penetranti del passato mi ritrovano,
mi sento nuda dinnanzi ai miei errori,

io non credo alle mie menzogne,
io non riesco ad auto ingannarmi,
è così, come una condanna alla verità quotidiana.

come quando sono felice eppure triste,
l’istante è il medesimo, io e me, me stessa
eppure le emozioni duplici e discordanti,

nessuna soccombe,
cosicchè io mi innamoro e poi fuggo,
ci credo e mi tradisco,
desidero e mi ferisco.download

3 commenti

  1. Mi è piaciuto molto

  2. Una stupenda riflessione sulla vita, piena di interiore ricchezza.

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