Si sbaglia, ci si ravvede,
per poi sbagliare di nuovo,
diversamente, inintenzionalmente
Come quando si sottovalutano le conseguenze delle proprie azioni…
sarà che “le conseguenze delle proprie azioni” sembra sempre una di quelle frasi-fatte che sento fin da bambina,
sarà che personalmente non ho mai visto conseguenze direttamente proporzionate alle azioni, né mie né altrui
sarà che il ciclo, o karma se meglio credete, deve eccedere talvolta e risparmiarsi tal’altra…che forse poi tutto si riassembla in quello che mi appare, ad ogni modo, un precario equilibrio.
Sarà che le regole non mi piacciono tanto.
L’imposizione che viene dall’altrui la ho sempre trovata poco democratica, tuttavia per gestire una moltitudine di persone ognuna con le proprie idee, finisce con l’essere indispensabile.
Sarà che dovremmo un minimo credere in un principio per rispettarlo consapevolmente.
Sarà che è forse questo che manca sovente: la spiegazione, la ratio che sottende la decisione e la scelta.
Forse se ci trattassimo in modo più elementare, senza dare quasi tutto per scontato, avremmo una diversa comunicazione, persino forse una comprensione.
Altrimenti la società si palesa per lo più quale mera soggezione, risultando così una lesione al già precario, forse solo illusorio, potere di autodeterminazione.
Sarà che è un periodo di grande incertezza e questo sicuramente destabilizza chiunque
Insomma, non sappiamo quanto durerà e ancor meno le effettive conseguenze che tale situazione avrà sulle nostre vite;
ciò malgrado, ci stiamo riscoprendo!
In ogni famiglia, nucleo famigliare o di convivenza, da ogni classe sociale ed estrazione, ciascuno di noi ha dovuto rivedersi e ripristinarsi,
creare nuovi ritmi, con sé stessi e con gli altri,
ricordarsi che non è più così scontato uscire, andare, fare…
Ed io, che con la scusa di una birra, un saluto, ero spesso e volentieri in giro,
che, ciò malgrado, non ho osservato i provvedimenti delle autorità,
che sono nata in un ambiente dove ogni limitazione, è uno sprono affinché possa trovarsi il modo per oltrepassarla…
come l’occasione che fa l’uomo ladro.
Oggi mi sono fermata, in verità è stato più un rallentamento progressivo, prodromico a una nuova conoscenza.
Sto lentamente ripercorrendo, analizzando e forse finalmente interiorizzando gli ultimi 4, forse 5, anni di vita.
Dove ha regnato la fretta più assoluta, di finire, di scappare, di amare, di esserci, di essere perfetta, di fare tutto ed in tempo e fatto bene;
di essere una figlia, un’amica, una fidanzata, un’amante, una donna indipendente, una viaggiatrice, una studentessa;
da cui era un continuo di viaggi su viaggi, treni, aerei, bus, biglietti prenotati e disdetti,
attese negli aeroporti, con la speranza e la paura ci fosse qualcuno;
incontri disastrosi nelle più svariate città, senza sosta e senza tregua;
la paura dell’appartenenza e la ricerca smodata di un luogo sicuro, così case su case e cose sparpagliate in diverse città, senza riconoscerne più nessuna, come la mia anima e personalità, era ovunque e per nessuno,
per finire con l’essere semplicemente esausta, stanca e persa.
Oggi non è che tutto questo sia cambiato e/o risolto.
Oggi però apprezzo il caffè,
amo vederti dormire al mattino
e sto persino cercando di rimettere insieme i pezzi che ho smarrito
Sto vivendo la mia famiglia da lontano e forse stiamo trovando una nostra assurda armonia di accettazione, rispetto e unione.
Io non so se #andratuttobene né quando #andratuttobene, ma forse è giusto imparare a stare bene qui e ora, anche in #tempidiquarantena
È bello leggere od ascoltare qualcuno che sta notando in sé delle differenze importanti e positive. Ed ognuno di noi sa quanto sono necessarie adesso.
E’ il momento della riflessione… un’occasione per fare un poco di chiarezza con noi stessi.
Una forzata semplificazione, che ci s consente di ascoltare meglio noi stessi. Io ho smesso di “partecipare” a tutti costi già tanti anni fa, quando ho cominciato a chiedermi se quello che stavo per fare mi avrebbe fatto stare davvero meglio o mi avrebbe reso più felice.
Bel testo, scritto molto bene, onesto, chiaro: complimenti! Sei su un’ottima strada, Soffio. Sei poi penso che tu sei così giovane, mi pare incredibile. Forse ci sono concrete speranze per una svolta positiva dell’umanità.
Al❤ha