Le onde dell’inquietudine mi allietano

Ogni tanto serve tornare a casa, alla sabbia, al mare, ai ricordi ingarbugliati e disordinati, che fanno un rumore scomposto.

Ogni tanto serve stare sotto la pioggia, senza preoccuparsi di coprirsi, avendo cura di non scappare sempre al riparo.

È smettendo di coprirsi e proteggersi dalla vita, che talvolta la si comprende vagamente.

Tornare indietro per riflettere, riepilogare, riassettare i passati, che, come sempre dirompenti, si ripresentano nei luoghi dell’infanzia.

Noi liguri abbiamo il mare nel passato,
la sabbia che ci ha sentiti crescere.

La stessa sabbia che oggi calpesto, sotto la pioggia, con il mare in tempesta, è quella che mi ha retta quando ci passavamo tre mesi ininterrotti dal mattino alla sera, ogni estate e sembravano sempre pochi.

Quando erano la sette di sera e nessuno voleva andare a casa, quando, ogni volta che era possibile, ci si tornava la sera per musica e feste.

Crescendo, i bagni di notti, i primi amori,
quelli nascosti, clandestini, dolci ed indimenticabili
Quanti amori avranno vissuto le nostre spiagge….

La stessa spiaggia che d’inverno tornava ad appartenerci totalmente, senza invasioni e ombrelloni, senza gli artifizi per turisti.

Quel mare che ho fissato per pomeriggi interi;
la sua immensità mi dava un senso di ordine e mentre sentivo il mio mondo sfaldarsi da dentro, la sua infinità mi dava la speranza di credere che tutto, in fondo, avesse o avrebbe un giorno, assunto un senso.

Oggi so che è così, tutto aveva un senso…
le urla degli amori incompresi, le lacrime di quelli impossibili o logorati,
le risate e gli amici
le pizze sotto l’ombrellone e le sbronze per dimenticare e  quelle per maturare.

Ogni tanto serve tornare nei luoghi in cui siamo cresciuti, cui apparteniamo;
malgrado quanti e quali passi faremo, siamo anche il nostro passato.

5 commenti

  1. Trovo bellissime queste righe, Soffio, vera e propria poesia:
    “Quel mare che ho fissato per pomeriggi interi;
    la sua immensità mi dava un senso di ordine e mentre sentivo il mio mondo sfaldarsi da dentro, la sua infinità mi dava la speranza di credere che tutto, in fondo, avesse o avrebbe un giorno, assunto un senso.
    […]
    le urla degli amori incompresi, le lacrime di quelli impossibili o logorati,
    […]
    le sbronze per dimenticare e quelle per maturare”.

    Complimenti!
    Aloha
    virginio

    1. Grazie, grazie davvero di cuore
      Per ogni tuo commento ❤

  2. Ognuno di noi è il prodotto del nostro passato.

  3. Sembra quasi una poesia, ma noi liguri sappiamo che è la verità!

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